Romina Sezzatini*, Martina Sapienza**, Floriana D’Ambrosio**, Umberto Moscato*,**, Patrizia Laurenti*,**
*Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia
**Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia
Parole chiave: Covid-19, Sars-Cov-2, Sistemi di ventilazione, rasmissione aerea.
Riassunto: Le conoscenze riguardanti la nuova malattia infettiva COVID-19, diffusasi per la prima volta nella città di uhan in Cina, nel dicembre 2019, si basano sulle evidenze raccolte sui coronavirus precedentemente noti all’uomo. Le principali modalità di trasmissione del nuovo virus SAS-CoV-2 sono rappresentate da droplets respiratori e da contatti diretti e ravvicinati con soggetti infetti e superfici contaminate. Ad oggi, alcune pubblicazioni scientifiche forniscono prove iniziali sul fatto che il SAS-CoV-2 possa essere rilevato nell’aria ipotizzando, dunque, un’ulteriore via di contagio, sebbene tali risultati siano da considerarsi preliminari e necessitino di attente inter- pretazioni. A supporto di questa ipotesi, gli impianti di areazione, finalizzati al miglioramento delle caratteristiche microclimatiche dell’aria indoor, potrebbero rappresentare una via agevole per diffon- dere e favorire il contagio del virus, soprattutto negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie in cui la presenza di soggetti infetti è potenzialmente alta, cos come la conseguente possibilità di contagio per via aerea.