Le vaccinazioni di routine ai tempi del SARS-CoV-2
Fabiana Amadori, Elisa Terracciano, Laura aratti 1, Elisabetta ranco 1
Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, niversità degli Studi di Roma Tor Vergata, 1 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, niversità degli Studi di Roma Tor Vergata
Parole chiave: SARS-CoV-2 calo coperture anti-influenzale cosomministrazioni
Riassunto: Durante la circolazione del SARS-CoV-2 si è reso necessario lo spostamento di risorse dalle attività territoriali routinarie verso interventi inerenti alla pandemia. I servizi vaccinali sono stati adattati alle singole realtà territoriali sulla base della circolazione del virus e delle misure restrittive in atto. La riduzione delle coperture con il conseguente accumulo di suscettibili aumenta il rischio di epidemie di malattie prevenibili da vaccino. Programmi di recupero e strategie di ottimizzazione delle sedute sono in atto sul territorio nazionale al fine di ridurre il rischio.
Routine vaccinations during SARS-CoV-2 epidemics
Key words: SARS-CoV-2 coverage drop flu vaccine coadministrations.
Abstract: The circulation of SARS-CoV-2 required the deplacement of resources from routine preventive activities to pandemic-related interventions.
Community oriented primary care: un modello che unisce assistenza primaria e public health
Gianfranco Damiani, Giorgio Sessa
1 Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia 2 Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Italia
In questo numero della rubrica sull’Assistenza Primaria verrà affrontato il tema della Communit- Oriented Primar Care (COPC) che, come definito nel 1999 dall’American Public ealth Association, rappresenta un approccio sistematico attraverso il quale un team di professionisti sanitari insieme con i membri della comunità si occupa nel lungo periodo di identificare e affrontare i bisogni di salute di una determinata popolazione, con intervenenti che ripropongono l’approccio multidimensionale solitamente applicato dai medici di assistenza primaria con i singoli individui. I medici che erogano assistenza primaria, nonostante il loro impegno nelle attività assistenziali, non hanno un ruolo guida nei processi di COPC ma, seppur la loro presenza non è richiesta in ogni progetto, è fondamentale il loro coinvolgimento.
Isolamento e solitudine delle persone anziane: un impegno per il servizio sociale ospedaliero e territoriale.
Dott.ssa Paola Mattioli
Assistente Sociale Ospedale M. G. Vannini (già Assistente Sociale Ospedale Santo Spirito)
Riassunto. La pandemia da Coronavirus ha portato alla luce l’isolamento e la solitudine aggravando quanto gli operatori sociali delle strutture socio-sanitarie pubbliche e private avevano già individuato e denunciato. La solitudine, la sensazione soggettiva di sentirsi solo/a non sempre si accompagna all’isolamento (mancanza di rapporti interpersonali).
Le cause di morte dei centenari toscani
Lucia Giovannetti, Andrea Martini, Elisabetta Chellini
SS Epidemiologia dell’Ambiente e del Lavoro, SC Epidemiologia dei fattori di rischio e degli stili di vita – Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete oncologica (ISPR), Firenze
Parole chiave: mortalità, cause di morte, centenari, Toscana
Introduzione: in Italia e in Toscana la popolazione residente di età 99 ha raggiunto il suo massimo storico nel 2015. Le malattie respiratorie negli uomini e le cardiopatie ischemiche nelle donne sono state la prima causa di morte dei centenari italiani nel 2015. Lo scopo di questo studio è descrivere la mortalità per causa dei centenari toscani.
Interventi attuati da infermieri con ruoli manageriali nella pratica quotidiana per prevenire e minimizzare le Missed Nursing Care: risultati di uno studio qualitativo italiano
Alvisa Palese , Evridiki Papastavrou b, Georgios Efstathiou b, c, Panaiota Andreou d, Renate Stemmer e,Christina Strhm e, e Reggi Alessandra f, Antonietta Rossi g, Maura Mesaglio g, essica Longhini
Parole chiave: Missed ursing Care, coordinamento infermieristico, dirigenza infermieristica, leadership, sicurezza del paziente
Introduzione: Le Missed ursing Care sono ampiamente riconosciute nella loro capacità di minacciare la sicurezza del paziente e gli esiti delle cure. Mentre i framework teorici sulle Missed Care, gli antecedenti e le loro conseguenze sono stati largamente studiati, gli interventi per prevenirle e minimizzarle sono ancora poco documentati. Gli infermieri coordinatori e dirigenti ricoprono un ruolo cruciale nel prevenire e minimizzare le Missed ursing Care tuttavia, sono disponibili poche evidenze per supportare le loro decisioni. L’obiettivo di questo studio era far emergere gli interventi applicati nella pratica quotidiana per prevenire e/o minimizzare le Missed ursing Care, percepiti come efficaci dagli infermieri coordinatori e dirigenti.
Knowledge and Attitudes of Population Living in Rural and Semi-Rural Areas towards Covid-19 :Case of the Menoua Division, Cameroon
Eméline ogning Makemio1,2,Armand Tiotsia Tsapi2,3, Eric éfo Tamgno2,4, Ghslaine runa eunang ongho2,3, Georges guefack-Tsague5, Carla Montesano1,2, Vittorio Colizzi1,2, Gianluca Russo3, Martin Sanou Sobze6.
Background: The pandemic situation the world is facing caused b the new SARS-Cov-2 continues to evolve and still represent a real problem. ith more than eight thousand reported cases infection, Cameroon stands as the seventh most affected countr in Africa. Prevention remains the best wa to fight against this zoonosis. owever, the limited information available about this infection is a great barrier to stopping the propagation of the virus within the population, especiall in rural and semi-rural areas, where the lack of financial and material resources is a realit. This stud aimed to assessing Awareness and attitudes of the population of the Menoua ivision on COVI-19 infection.
Methods: A cross-sectional stud was conducted from March 9 to April 15 2020 amongst the populations of rural and semi-rural areas of the Menoua ivision.
La pandemia da Coronavirus motivo di “collasso” (burnout) dei professionisti della Sanità pubblica.
La pandemia da Coronavirus SARS-CoV-2 dei primi mesi dell’anno in corso (ufficialmente a partire dall’11 marzo 2020) ha suscitato un tale clamore mediatico che nessuno, e tanto meno i professionisti di Sanità pubblica, può ignorare quanto avvenuto, anche perché gran parte di loro sono stati colpiti direttamente dalle misure di confinamento (lockdown) messe in atto non solo in Italia ma in tutti i paesi del mondo. Una circostanza che consente, per ottenere tutte le informazioni e conoscenze eziologiche, virologiche, epidemiologiche, cliniche e organizzative, di rinviare alle fonti di informazione sia di cronaca e sia di letteratura specializzata che certamente non si sono mostrate avare di notizie, approfondimenti, e suggerimenti. Eppure l’argomento “pandemie” doveva essere il più noto e ordinario della preparazione dei professionisti di Sanità pubblica sia storicamente, per la plurisecolare conoscenza del fenomeno, e sia praticamente, per l’esperienza necessariamente maturata. in particolare per quanto riguarda gli agenti patogeni aerotrasmessi, nelle annuali epidemie influenzali.